Quelle piazze, a Nord come a Sud, piene di persone raccolte in un unico grido di felicità, in sospiri carichi di speranza, pronte ad abbracciarsi e ad abbracciare la nostra povera patria indifesa, a coccolarla, a scivolare uniti nella festa, resteranno per sempre impresse nella nostra mente e nei nostri cuori.
Il 30 maggio 2011 è una data storica, una svolta soprattutto per quei giovani, come me, che da anni aspettavano di essere avvolti da questo bel vento di cambiamento.
Noi piccole grandi donne e uomini aspettavamo, da troppo tempo, invano, che qualcuno levasse il capo, ci guardasse e reagisse!
E soprattutto ci ascoltasse! Non solo si "ridestasse" per noi, ma anche per tutte le generazioni che vivono nel nostro Paese, troppo spesso, luogo di stenti e di sconfitte giornaliere.
Ci auguriamo che l'arrivo di "giovani" e oneste menti, che vivono all'interno della società, tra i suoi problemi e le sue tristi realtà, aiutino tutti i cittadini bisognosi di valori, di civiltà, di dignità, di amore per la propria terra a superare questo tempo grigio e amorfo!
Ci auspichiamo che passi tra noi, persi e dispersi nelle nostre paure e nei mali del nostro continuo "sopravvivere", quell'acerba, pesante, sensazione che tutti gli altri nostri coetanei, altrove nel mondo, siano sempre in movimento e si alimentino dei loro desideri e dei loro sogni, e che invece qui, lentamente, si precipiti nel profondo, malsano, immobilismo.
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