Il flusso...

Il flusso dei pensieri di una mente è un turbinio di emozioni e di sensazioni.
Io osservo la realtà e la descrivo, così per come è filtrata attraverso i miei occhi, la mia mente, il mio cuore, così per come la vedo io.

sabato 4 giugno 2011

L'abbandono...

In questi giorni, da qualche settimana, un terrore sconcertante ha annebbiato le nostri menti e le nostre orecchie.  Quattro bambini, in pochissimo tempo, sono stati abbandonati in auto dai loro genitori o da un genitore soltanto.
Così i quotidiani e le tv hanno cominciato, come al solito, a bombardarci con excursus di profili ritraenti genitori "perfetti", ripetendo che si trattasse di buoni o bravi genitori.
Fino a stamattina, ho letto che due gemellini di 11 mesi sono stati abbandonati in auto dai genitori che erano talmente affrettati all'idea di andare a giocare alle slot machines, da dimenticarli là, in macchina.
Fortunatamente, una signora attirata dai pianti dei bimbi ha avvertito la polizia, impedendo il protrarsi di una tragedia.
Questa volta è andata bene, anche se nei confronti dei genitori è stato ovviamente aperto un procedimento per abbandono dei loro piccoli.
Altre volte, è andata male, perchè nessuno, proprio nessuno e tantomeno il genitore, si è accorto o semplicemente "ricordato" della precedente azione di abbandono.
Non serve a nulla commentare o criticare, ma è ovvio che queste gravissime tragedie ci lasciano allibiti.
Ci lasciano una sconvolgente sensazione di impotenza  e di rabbia, un susseguirsi di sofferenze e vuoto, perchè in questo caso non ci interessa affatto che si trattasse di un buono o cattivo genitore ma constatiamo con dolore la tragedia e non troviamo più parole, nè tantomeno lacrime.
Hanno anche detto che "Poteva capitare a chiunque".

Ma dico, vi rendete conto di quello che trasmettete?
Si dimentica un bambino e si pensa solo a scusare il genitore?

Cosa resta della nostra società se non siamo più in grado di arrabbiarci quando va male e di guardare alla realtà, quando non è comoda...Sono tragedie e non ci sono parole consolatorie.

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