Il flusso...

Il flusso dei pensieri di una mente è un turbinio di emozioni e di sensazioni.
Io osservo la realtà e la descrivo, così per come è filtrata attraverso i miei occhi, la mia mente, il mio cuore, così per come la vedo io.

sabato 24 settembre 2011

La coltre della sofferenza e dell'indifferenza

Ho sempre trovato che la classica paura dell'uomo nero inculcata ai bimbi per impedire loro di far monellerie, pari a quella del lupo sotto il letto o dietro le porte fosse squallida e poco originale.
Mia madre queste storie non me le ha mai raccontate.
Semmai mi ha insegnato a non avere mai paura di nulla e soprattutto a guardare con passione e a trattare come amici tutti, e ancor più le persone più indifese e in difficoltà. Mi ha insegnato anche, che a seconda dalle circostanze, tragiche o avverse che siano, non bisogna mai voltarsi  indietro.
Oggi, guardo cosa combina questa madre patria mia nei riguardi dei figli di mamma Tunisia e non solo, e sono afflitta dalle vertigini, e da disgusto misto ad atrocità. Ho un dolore nel petto che mi fa sentire sconfitta ed amareggiata.
Penso alla sofferenza di questi uomini, donne e bambini che non abbandonano di certo la loro terra come se partissero per una vacanza, perchè il rischio della vita durante una traversata in mare aperto e sconfinato vale più di una vita segregata in una terra schiava.
Penso che questi poveracci, liberi nell'indole ma schiavi di circostanze di vita contrastanti al loro volere, hanno sopportato gravi sofferenze e terribili vicissitudini, violenze e persecuzioni, nell'intento di raggiungere un ulteriore scoglio di libertà. E le persecuzioni non sono finite. Una decisione simile tra l'altro ha costi altissimi.
La sensazione e la fatica di dover lasciare tutto, con tutti o quanti più familiari al seguito, per andare verso l'infinito di un mare altalenante deve essere devastante per le loro menti e per i loro corpi.
La traversata deve esserlo ancor di più. Perché nel frattempo, se hai avuto la chance di farcela, c'è chi non è sopravvissuto ed è finito in pasto ai pesci. E così  devono averne visti tanti di fratelli inghiottiti dal profondo blu. O massacrati dai bastoni della disperazione.
Quando giungono nelle coste del Mare nostrum sono già devastati e dilaniati. Sono di passaggio tra la vita e la morte o viceversa.
Poi arriva il c.d. "respingimento". Una condizione terribile per chi la vive.
Le nostre leggi infatti dicono di respingere come clandestino chiunque sia entrato illegalmente nel territorio italiano.
Leggi sbagliate. E questo anche la Corte di giustizia EU lo ha detto. E lo sanno, anche quei feroci legislatori privi di senno e di senso umano.
Solo che continuano a fare mosse sbagliate e azioni disumane e a violare i diritti dei migranti.
E così piuttosto che continuare ad infangare l'immagine di una gloriosa isola che pullula di turisti scatenati, è meglio che questi uomini neri, tolgano il disturbo e vengano ammassati su navi in affitto.
Così l'isola tornerà libera e loro torneranno ad essere schiavi.
Perchè preoccuparsi di altro. Perchè ostinarsi a credere che questa società non ha fallito tutto, nel momento in cui ha venduto i diritti umani alla mercè di politicanti irresponsabili.
Perché elogiare lo spirito di intraprendenza e di ribellione di uomini schiavi solo perché non hanno avuto la possibilità di nascere in paesi civili e democratici.
E noi non stiamo più solo a guardare, ma stiamo anche continuando a fare loro del male.