Il flusso...

Il flusso dei pensieri di una mente è un turbinio di emozioni e di sensazioni.
Io osservo la realtà e la descrivo, così per come è filtrata attraverso i miei occhi, la mia mente, il mio cuore, così per come la vedo io.

lunedì 23 maggio 2011

Io mi ricordo, oggi, ieri e domani...

Avevo solo sette anni ma lo ricordo come se fosse ieri.
D'improvviso mandarono in onda l'edizione straordinaria del tg 1 e dissero che una personalità importante dall'identità ancora non accertata, era rimasta coinvolta in un terribile attentato nei pressi di Capaci.
Per il resto, ricordo un continuo susseguirsi di notizie per l'intero pomeriggio e sera, immagini e aggiornamenti in tempo reale che, come schegge, arrivavano alle nostri menti e ai nostri cuori e ci trafiggevano senza lasciarci fiato.
E così, dissero che il Giudice Giovanni Falcone era deceduto e con lui, sua moglie e i tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.
Spiazzati via, un sabato pomeriggio, da un boato tremendo, che li aveva ridotti in mille pezzi.
Vite spezzate perchè combattevano per affermare la legalità e la giustizia in una terra cieca e sorda, in un paese troppo compromesso e corrotto perchè scegliesse di salvarli.
Oggi, percepiamo forse un maggior senso di giustizia quando leggiamo che gli esecutori materiali di questa strage sono stati arrestati e etichettati con un "Fine pena MAI". Ma troppi misteri e tanti silenzi avvolgono ancora questa, come altre pagine di storia e di memoria italiana.
Tutti i bambini delle scuole, accorsi da tutta Italia, indossano oggi magliette con la scritta "Giovanni e Paolo, due italiani". 
Chissà perché, ma tutto ciò sembra sempre suonare come uno spot  o un semplice proclama dell'orgoglio italiano, accompagnato da sfilate di ben quattro ministri.
Come avvenne qualche anno fa, quando il nostro caro sindaco escogitò (o chi per lui) dei manifesti su fondo azzurro contraffatto con le immagini dei due giudici.
Tenere alta la memoria dei due giudici oggi, dimenticando domani quali sono i mali che generano il proliferare delle organizzazioni criminali e della mafia.
Sottacere e omettere. Tutte  armi che li uccidono ancora.

Certamente la presenza fisica conta quando è accompagnata da coerenza di pensiero ed azione, in tutte le piccole o grandi cose  che si compiono. 
Dobbiamo però scegliere da che parte stare: Non si possono onorare i magistrati oggi e dimenticarli domani.
I nostri due giudici   e le altre vittime di mafia come giudici, poliziotti, "semplici" cittadini vivono quando mettiamo in pratica idee di uguaglianza, giustizia ed educazione, quando lottiamo e fatichiamo per il bene della nostra città o terra madre, quando ripudiamo condotte e atteggiamenti prevaricatori che sono indice di malvagità .
Sono vivi nella misura in cui si elabora il dolore e lo si trasforma in una forza dirompente di energico cambiamento.
Sono trascorsi 19 anni e dopo che succederà?

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