Il flusso...

Il flusso dei pensieri di una mente è un turbinio di emozioni e di sensazioni.
Io osservo la realtà e la descrivo, così per come è filtrata attraverso i miei occhi, la mia mente, il mio cuore, così per come la vedo io.

domenica 13 novembre 2011

Buongiorno Italia

Stavolta è successo per davvero.
L'incubo è finito. 
Ce ne siamo davvero liberati?
Non so, perché per sradicare 17 anni di insano berlusconismo dalle "case" degli italiani e dalle loro formae mentis non bastano un pomeriggio segnato dalle dimissioni e l'inizio delle consultazioni, non bastano i voti perduti e i "pentimenti" avvenuti.
Non basta un sospiro di sollievo e una buona dose di incredulità.
Ci ha accompagnato prima per tutta l'infanzia con i suoi spot che invadevano lo spazio dei  cartoons, invitandoci a "ricordare" ai nostri genitori di andare a votare; poi ha invaso le nostre cassette della posta obbligandoci a sgualcire tra le mani un opuscolo sulla fantastica storia di un italiano "vero", uno "che si era fatto da sé", da ammirare e rimirare, attaccato al senso della famiglia e alle sue creazioni: imprese, giornali, squadre di calcio e le sue "care" televisioni.
Quelle che avrebbero dovuto chiudere i riflettori tanto tempo fa e che invece, in questi anni, hanno continuato a macellare quei brandelli di intelligenza che ci erano rimasti e che per fortuna non hanno contaminato proprio tutti.
Ha continuato a perseguitarci in tutti questi anni, con le sue false promesse, bugie e apparenze.
Ha affascinato e stregato, per carità, non tutti fortunatamente.
Ha pagato, comprato e riscosso; ha mentito, ha pensato e fatto di tutto per poter sopravvivere, ma stavolta non ce l'ha fatta.
Il suo sogno si è spento.
E in noi si è riaccesa la speranza e la voglia di riprenderci quest'Italia ferita, tradita, maltrattata, logorata, abbandonata e troppe volte inerme, altre volte straordinariamente reattiva.
Tutto era cominciato quel pomeriggio di una domenica di febbraio, il 13 per l'esattezza, quando un'ondata di donne e non solo, giovani, adulti e bambini, si erano riuniti nelle più importanti piazze d'Italia e del mondo per dire no alla tanto ostentata mercificazione della donna e all'elogio del carrierismo facile, alle conquiste senza sacrificio e sforzo, a quella abominevole ondata, lanciata dall'ex primo ministro, che riduceva le figure femminili ad acquirenti, a titolo gratuito, di favori senza alcuna dignità.
Poi aveva continuato ad espandersi, quel forte vento democratico, irradiando altre piazze: dapprima le elezioni comunali di città come Milano e Napoli e poi  i 4 referendum del mese di giugno, altro forte segnale di democraticità.
Ripenso ancora a quella piazza Bourse di Bruxelles e a quel cartello: Basta con le Berlusconneries!
Forse non tutti si sono resi conto, in tutto questo tempo, del male che ci ha cagionato e dei drammi e danni cui ci ha condannato.
Adesso, occorre rimboccarsi le maniche, occorre ricostruire questa nostra società in ogni suo settore.
Noi giovani abbiamo bisogno di riavere speranza e di sentirci utili in qualche cosa, abbiamo bisogno di pensare che i nostri sacrifici non vadano più ogni giorno ignorati e perduti.
Pensiamo che sia giusto oggi restituire a tutti noi dei saldi punti di riferimento: il primo, lo abbiamo sempre avuto e in questi giorni, ci ha dimostrato di avere a cuore, con l'oculatezza delle sue scelte e la responsabilità della Sua istituzione, il presente, passato e futuro dell'Italia; gli altri, spero che emergano pian piano e ci guidino verso i massimi gradi di una nuova sana e concreta democraticità.



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