Il flusso...

Il flusso dei pensieri di una mente è un turbinio di emozioni e di sensazioni.
Io osservo la realtà e la descrivo, così per come è filtrata attraverso i miei occhi, la mia mente, il mio cuore, così per come la vedo io.

sabato 14 aprile 2012

Non bisogna concepire la società come una piramide.
L'ora è tarda, il cervello un pò dormiente ma ancora in grado di comprendere, rigenerarsi ed energizzarsi.
Un insolito ed energico oratore ci ricorda che nel nostro Paese esiste una Costituzione che, da ben 64 anni, almeno teoricamente, dovrebbe impedire il prevalere incessante delle regole concepite come obblighi.
Le regole nascono come attribuzione di diritti e libertà ad un cittadino che non dovrebbe vivere in una società piramidale, in cui si abbiano solo doveri e responsabilità verso i c.d. potenti o politici o pseudo tali.
Dovrebbe vivere in una società di diritti e doveri, in cui però si percepiscano i c.d. legislatori come forze motrici di una macchina in continuo movimento.
In teoria. Nella pratica, il concetto è un pò diverso.
Nella realtà, soprattutto! Perché, ben poco importa che ci siano le regole su carta, se poi esistono solo per pochi e soprattutto valgono solo per i comuni cittadini.
Che mondo è quello che agisce dirompente solo sui più deboli, dimenticando la straordinaria forza che può avere chi detiene il fatidico "potere" o chi detiene le redini di importanti settori del nostro sistema, di chi potrebbe davvero trasformare questa società ormai vecchia, troppo vecchia.
Purtroppo, ci si ricorda di avere quella "forza", solo nel momento in cui si è capaci di trasformarla in prevaricazione!
E allora, mi chiedo a che servano i tecnici se poi non sono in grado di conoscere il Paese reale.
Quello della gente comune, che ha lavorato tutta una vita, senza delegare nessuno, e che si ritrova ad occupare la categoria dei c.d. "esodati"! Ma ci rendiamo conto!
Lavoratori che credevano di poter andare in pensione e che adesso non potranno più farlo e che restano fuori dall'azienda. Chiamiamo i fenomeni con il nome giusto!
E perlopiù, lavoratori che spesso hanno ancora tutta una famiglia a carico.
C'è chi si lamenta, pur vivendo nel lusso e c'è chi si ritrova, da genitore a continuare a nutrire i figli quarantenni e non solo e da figli, a sostenere i genitori, rimasti soli e con pensioni ridicole.
C'è chi ha iniziato a lavorare, chi lavora incessantemente e si ritrova a subire, inesorabilmente, quotidianamente, i soprusi dei c.d. Capi, che celandoti dietro le maschere dei lavoratori autonomi, stampandosi in faccia un bel sorrisino, sono capacissimi ed astutissimi nel trasformarti in lavoratori subordinati, ma senza stipendio e senza uno straccio di diritti.
Oltre il danno, la beffa! Si pensa ad intervenire sulla modifica dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori ma non a sopprimere e a combattere il dilagante e truce fenomeno delle partite Iva false e maledette.
Giovani, non mollate! Almeno così ci dicono e diciamo a noi stessi!
Ma come fare se ormai viviamo in una realtà in cui persino il diritto di voto e il diritto a libere elezioni è contraffatto e sembra diventato un obbligo. Non voglio generalizzare, perché conosco ancora magnifiche persone che credono nel cambiamento e faticano quotidianamente perché desiderano la crescita della nostra città, non solo quella beffarda del profitto.
Ma ditemi voi, se è normale che, ormai, le elezioni sembrano diventate le forze motrici di quel grande ufficio di collocamento che è la "politica"! Senza offesa, per nessuno, ma dico li guardate certi candidati! Certuni, si inventano persino etichette e mestieri che nemmeno professano e hanno mai esercitato.
Ho  un immenso desiderio di cambiamento e vorrei essere, per prima, "quel cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo". Ma, a volte, proprio non ce la faccio. A volte, è troppo, vedo solo una piramide.
Penso solo alla mia povera patria e avrei tanto voglia che arrivasse per davvero la tanto agognata primavera, quella fresca ventata di libertà, e non solo a parole.

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