Il flusso...

Il flusso dei pensieri di una mente è un turbinio di emozioni e di sensazioni.
Io osservo la realtà e la descrivo, così per come è filtrata attraverso i miei occhi, la mia mente, il mio cuore, così per come la vedo io.

sabato 11 febbraio 2012

Il chiodo fisso

In questi giorni ne abbiamo sentite di storie, di tutti i colori e le salse.
Ne abbiam sentiti di attacchi, seguiti da immediati tentativi di difesa.
La verità è che, quando nel nostro Paese qualcuno urla allo scandalo pronunciando la parola raccomandazione, sembra che tutti, più o meno tutti, siano disturbati, terrorizzati, disarmati.
In fondo, è solo una parola. Non c'è nulla da temere.
Guai ad ammettere che esista.
Mi ha fatto sorridere il servizio su Martone a Piazza Pulita,  e soprattutto la parte sul mancato superamento dell'esame scritto di abilitazione di avvocato di uno dei fratelli. Storie di comuni mortali?
Non lui, però, che ha visto accogliere il suo bel ricorso riuscendo a farsi ammettere all'esame orale.
Forse, questi signori, che si stupiscono del nostro astio per la categoria dei raccomandati non sanno quante sofferenze abbiam provato, sin dai tempi più remoti, noi comuni studenti, costretti a sgomitare sempre per emergere. Ma attenzione, senza MAI prevaricare sugli altri.
E così, a molti dà ancora fastidio che il figlio di un operaio o di un "semplice" impiegato riesca (quando ci riesce) ad aver la meglio e ad andare avanti, perché ha lavorato sodo e sta continuando a farlo, perché quando arrivava a scuola evitava di essere come quei figli di gente patetica, ossessionata dai voti, o che all'università, apriva ben le orecchie,  tenendo ben aperti gli occhi, di fronte a storie di ordinaria raccomandazione e ai svariati tentativi di scoraggiamento. Senza mai lasciarsi condizionare.
Inutile stupirsi oggi di quest'ondata disumana di gente senza meriti che ha invaso il nostro paese, solo perché segnalata o semplicemente spedita a calci nel sedere nei posti ritenuti più auspicabili.
Ci sono quelli incompetenti al posto sbagliato e quelli competenti ma con un percorso ben scontato al posto giusto. Beati loro!
Mi dissero bel salto da Palermo a Bruxelles. Perché loro quei signori, ed è già tanto chiamarli così, vorrebbero un mondo tutto uguale, fatto di gente tutta uguale, gente che sia figlia di chi dicono loro, che abbia fatto le grandi scuole, le sole gradite da loro.
Certamente, è sbagliato dire che oggi vada avanti solo chi è raccomandato, ma quelli che lo sono hanno senz'altro avuto la vita facilitata. Sono quelli che anziché studiare godevano delle più invidiabili giornate di gaudio (alla faccia di chi invece faticava con 5 gradi o 40) a mare, in piscina o sulla neve, o che studiavano magari, ma giusto il tempo di una letturina, di una telefonatina e via.
E succede sempre così, da quando nasci a quando cresci ed entri nel mondo della vita di tutti i giorni.
Non serve a niente ignorare il problema o far finta che non esista. Perché è lì e lo vediamo tutti.
Però sarebbe sbagliato restare a guardare e lasciarsi coinvolgere o sconvolgere la vita.
Certo fa male vedere chi è ordinario a 29 anni e poi assistere a stupende lezioni di chi ne ha 60 ma resterà ricercatore a vita.
Ma c'è anche chi, a trenta, manda a quel paese tutto e tutti, prende la valigia e va alla ricerca di un mondo migliore, degno dei suoi studi e dove poter ricevere considerazione e gratificazione, anziché restare nel baratro dell'attesa per una telefonata o per una supplenza o per una consulenza.
Ci sono anche i casi di successo incontaminato e dobbiamo insistere per inseguire questi sani valori comuni a tutte le civili società. Il problema è che ci vorrebbe un cambiamento radicale ed un maggiore sostegno dello Stato e delle istituzioni per la res publica.
Si chiamano chiodi fissi della nostra realtà, altro che!

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