Ti ho guardata e rimirato, in queste settimane, gioiendo con compiacenza della tua illustre bellezza.
Così limpida, calda, accogliente, incontaminata, per certi versi; così squallida, torbida e vecchia in altri tratti.
Quante persone ti vengono a far visita felici, ridenti come il sole che ti illumina; quante altre se ne vanno scettiche e titubanti, convinte che non torneranno più. Altri invece, partiti speranzosi, non arrivano nemmeno a destinazione.
Poco importa quale stato d'animo aleggi, ma chi ti tocca con mano più o meno curiosa, spesso esita a lasciarti andare. Eppure, quanti, soprattutto giovani, figli suoi o di altri, ne respinge, ostinandosi a restar sempre la stessa.
Segno di forte personalità? Non sotto certi aspetti, perchè seppur ribelle su alcuni fatti, resta spesso dominata per definizione.
Dominata e posseduta da così tanta incuria, ignoranza e arretratezza, che lo slancio e il dinamismo trovan spazio solo in parte.
E tu, cara Sicilia, così bella e soleggiata, sembri oggi destinata a perdere tutti i più bei fior.
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