Il flusso...

Il flusso dei pensieri di una mente è un turbinio di emozioni e di sensazioni.
Io osservo la realtà e la descrivo, così per come è filtrata attraverso i miei occhi, la mia mente, il mio cuore, così per come la vedo io.

sabato 17 marzo 2012

Ma quanto ci costa?

Oggi lancio una bella provocazione: Servono ancora a qualcosa le idee e la coerenza?
Perché ci si deve sempre e necessariamente impegnare per affermare i propri valori, le proprie considerazioni, la sconfinata voglia di cambiamento e rinnovamento per la nostra città vecchia?
Perché dobbiamo sempre pensare e fare qualcosa, se poi nella realtà, ho come l'impressione che non cambi mai niente, che il tempo scorra e si precipiti sempre più giù?
La nostra città è ridotta vecchia, perché da qualche tempo, troppo, forse da sempre, a parte quella parentesi di fresca primavera, nota a tutti, è ormai in fase di stasi ed abbandono.
Ho come l'impressione che questa nostra città vecchia e le sue componenti, soprattutto quelle sociali,  vengano considerate solo nella misura in cui esse appaiono un fruttuoso e allettante bacino di voti.
Poco importa poi, che di giorno non riesci a camminare sui marciapiedi perché sommersi dai rifiuti, o che tante persone abbiano perduto il lavoro, fondamentale ragione di vita, e che tu, donna, non possa più lavorare perché a trenta, quaranta, cinquanta, sei già "vecchia" e la soluzione è: o ti infili una baby sitter dentro casa, pagando a peso d'oro o ci rinunci!
Poco importa, che pur pagando i tributi, tu non abbia alcun servizio, che per raggiungere le zone periferiche della città, tu debba esser auto munito, altrimenti puoi dimenticare di azzardare certi spostamenti, poi non così distanti, nella realtà.
Poco importa, che ci si preoccupi di promuovere i corsi di formazione o di alfabetizzazione dei cittadini, solo quando si è stranamente, in prossimità delle elezioni.
A chi interessa, in fondo, combattere l'ignoranza, se in tempo di elezioni, poi, può diventare la tua più cara amica per gli aspiranti candidati.
Qualche giorno fa, una Signora mi ha ceduto un'importante lezione di vita: Per aiutare il figlio e sostenerlo nella sua rieducazione dopo aver commesso un fattaccio, aveva perduto i due lavori, diurno e notturno, dei quali aveva fortemente  bisogno per poter garantire un minimo di decenza di vita ai suoi figli. Era stata licenziata, perché alla fine (anche il marito era stato licenziato), non riusciva più a reggere il peso di due lavori oltre alla  pesantezza dei ritmi imposti dal percorso intrapreso dal figlio.
Donne abbandonate dalla società, famiglie accantonate e lasciate al loro destino. Chi è più forte ce la può fare, chi non può, resta nel baratro.
Quindi a che servono le idee, se  poi sono privilegio di pochi, dato che nei fatti, nella vita quotidiana, le persone, i cittadini, noi tutti, non abbiamo bisogno di queste per tirare a campare. Abbiamo bisogno di fatti e riscontri concreti.
L'errore si fa quando si usano queste situazioni, soprattutto quelle precarie, di agognato  bisogno per ottenere i propri scopi, e anche quelli illeciti.
Poco importa, che si sia animati da idee, valori e spirito di intraprendenza, se poi si cede alle fitte trame del potere.
Questa è la storia della nostra città vecchia ed è anche sbagliato cedere alla sopraffazione...
Mai rinunciare alla voglia di coltivare idee e valori sani, uniti alla rivendicazione della propria dignità!
Però, a volte, soprattutto quando a distanza di vent'anni, vedi che certe storie sono sempre lì, senza verità e certa gente è ancora lì senza dignità, ti verrebbe voglia di afferrare il telecomando, cambiare canale e creare un'altra storia, quella di una Palermo, libera, sana, pulita, con il lavoro "non facile" ma accessibile a tutti, cosparsa da un fresco profumo di libertà!