Il flusso...

Il flusso dei pensieri di una mente è un turbinio di emozioni e di sensazioni.
Io osservo la realtà e la descrivo, così per come è filtrata attraverso i miei occhi, la mia mente, il mio cuore, così per come la vedo io.

lunedì 25 aprile 2011

Secondo me è vero che esiste un'Italia migliore!

Solo che a volte e ultimamente troppo spesso è spazzata via dalle angherie e dalle nefandezze dei peggiori e dei "maligni". Oggi si celebra la festa di Liberazione dalla dittatura nazi-fascista, in onore e in memoria del movimento partigiano che dopo l'armistizio del 1943 scelse di concentrarsi e di opporsi con tutte le sue forze al dilagare di quella forza dirompente ed corrosiva che stava spazzando via il nostro Paese dopo 20 anni di oppressione e di regime dittatoriale. Per questo è nostro dovere  e delle generazioni future non dimenticare!
Non dimenticare tutto il dolore e la sofferenza seminati, tutte le famiglie e popolazioni sterminate, tutti i poveri bambini rimasti orfani o trucidati, tutte quelle donne rimaste inermi, vedove, morte e spazzate via senza pietà, tutti quei giovani mandati a combattere e mai più ritornati indietro, quei padri che tornarono indietro ma non parlarono mai dei mali subiti, tutte le atrocità commesse nei campi di concentramento.
Come si può dimenticare? Ma soprattutto come si può evitare che queste situazioni si ripetano?
E oggi purtroppo certe prassi e nefandezze continuano, altrove magari o dentro casa nostra, dove si abbandonano i migranti in mare perché ci dà fastidio che vengano ad "affollare" il nostro caro mare pronto a "sfamare" le voglie di intrepidi turisti e ci disturba che si siano ribellati  e vogliano salvarsi da altre dittature, dove si lascia che l'irrazionalità di certe decisioni e non prima il cuore, poi la ragione e un lume di senso di giustizia sociale animino la nostra società, dove non c'è più solidarietà.
Dentro casa nostra, appunto, dove siamo pronti a sfruttare poveri migranti disperati solo per la raccolta delle arance o dei pomodori, nei campi bruciati dal sole, senza viveri né acqua, dove non c'è più dignità; noi che sfruttiamo giovani badanti senza futuro e le rinchiudiamo in casa solo per i bisogni dei nostri anziani o dei nostri bambini, senza offrire loro un adeguato raggio di diritti o di dignità di esistenza al di fuori dal "servizio" che ci offrono. Ci interessa solo che vivano nell'anonimato e che ci servano, tutto il resto non conta.
Oggi, ma anche domani e i giorni seguenti, devono segnare la liberazione delle nostre coscienze dai pregiudizi e dal senso del sopruso, l'affrancamento delle nostre azioni dalla logica del Re danaro e il riconoscimento di pari dignità a tutti.

Credo che Orwell avesse ragione quando ha scritto che "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri", ma almeno proviamo a rifiutare certi status quo e agiamo per il nostro bene e quello della nostra società.
Buon 25 aprile a tutti!

domenica 24 aprile 2011

Magica gioventù

Ormai è provato: viviamo in un paese che sembra spingere i giovani sempre più giù e i potenti sempre più su.
Quanto vale un giovane nella società italiana?
Costretto  a  cumulare titoli di studio dopo titoli, come fossero punti, ad emergere tra migliaia di confusi esserini presenti sulla terra per afferrare il suo osso,  deve sempre  sgomitare per trovare spazio e sorridere.
(Il sorriso non deve mancare mai, poi se sei donna e ti metti una bella minigonna, acquisterai senz'altro più credito!)
E non azzardatevi a pensare che al lavoro corrisponda sempre una remunerazione o quantomeno una sorta di "riconoscimento".  Quella che fino a qualche tempo fa era la "povera" generazione a mille euro, si è trasformata in magica gioventù con diritto a zero euro.
Hai studiato come un matto per tanti anni e hai pure una laurea? Non gliene frega nulla, almeno per il momento. E non importa se sei povero e non puoi permetterti la pluri-maxi specializzazione, l'Università privata o il master super figo altrove nel mondo o non puoi svolgere stage o pratica senza nemmeno un rimborso spese.
Tu giovane, ricco di volontà, devi faticare affannosamente per avere diritto ad una borsa di studio, ad un contributo alloggio, per avere diritto all'istruzione e alla formazione, per avere un pò di attenzione, per avere una vita a tua immagine. Devi sempre ripiegare le tue aspettative sui genitori o sui quei pezzetti di diritti  sociali rimasti e se non puoi farlo, fatti tuoi!
Già ti sei laureato? accontentati e trova un lavoro, magari completamente incompatibile con gli studi per cui hai faticato. Devono andare avanti solo quelli che possono scivolare senza pena nel magico tappeto delle celebrità!
Questa è l'immagine della società italiana e molti fanno finta di niente. Stanno racchiusi nel loro guscio e non vedono al di là.
Tanto si sa che è così!
E quindi non si può far nulla? Si deve accettare lo status quo per com'è ?

L'art. 34 della nostra Costituzione (quella che ancora oggi dà fastidio a molti) stabilisce che:

La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

Cosa resta oggi di questi principi? Ai presenti l'ardua sentenza!
Però vi devo dire che non è sempre e necessariamente così! Non credo né nel determinismo né nella capacità di sopravvivenza ma solo nella capacità di appoggiarsi alle proprie forze e a quelle di chi ti sta accanto e di andare avanti.
Qualche mese fa, credevo che la mia vita quotidiana avesse preso le forme "standard" (insomma mi sento sempre un pò atipica") dello stagiaire "tipo". Poi, tutto ciò che potessi desiderare si è avverato. E così sono approdata ad un frammento del mio sogno europeo: tanta fatica, ma grandi soddisfazioni!
 Quindi sogna, ragazzo, sogna! e se ti sembra che il mondo non sia più a tua misura e sia faticoso starci dentro e che i tuoi diritti siano affievoliti, continua per la tua strada, talvolta ardua magari, ma non smettere di correre e costruire e se cadi rialzati. Non lasciare che quei potenti ti lascino i resti del loro piatto ingordo né che che ti sottraggano alla tua magica gioventù.

Nulla si distrugge, tutto si ricicla!

Qualche giorno fa, ho visitato un centro di riciclo dei metalli c.d. "Cash metal" e un centro di raccolta differenziata di tutti gli altri materiali che affollano la nostra società nella cittadina francese di La Capelle, nella Regione della Piccardia.
Non ci si dovrebbe sorprendere, in tempi moderni e in società più o meno civilizzate, quali quelle in cui viviamo, del fatto che se tu, cittadino,  hai un bel po’ di materiale di vario genere da eliminare, puoi usufruire di alcuni servizi (si avete capito bene servizi!) e pensare addirittura di "liberartene" offrendo un gran "service" anche all'ambiente in cui viviamo.
Così la tua ingombrante lavatrice, l’enorme quantità di ferro stipata in garage, la tua auto vecchia e non più funzionante, le insopportabili scatole di alluminio di cibi e delizie varie consumati e già digeriti, possono ancora valere qualcosa, non solo in nome del rispetto del così “caro” ma maltrattato ambiente ma anche per il tuo portafoglio. Pensate che è davvero facile!
Come fare? Basta recarsi in uno di questi centri, sparsi un po’ ovunque in Francia. Il tuo carico di metalli  e ferro da riciclare è pesato all’ingresso, dove gli addetti provvedono a registrare i tuoi dati e la targa della tua automobile. Poi si scarica il materiale “ingombrante” e (senti, senti!) all’uscita ti pagano pure! Come? Ti pagano?
Si,  ci hanno valutato un ammontare di 250 Kg circa 50 euro! Niente male!
Il principio è semplice e facilmente accettabile dalla community: Ti liberi di tutte le ferraglie che non ti servono più, eviti di abbandonarli per le strade o sui marciapiedi e vieni pure remunerato - ricompensato per il tuo impegno nei riguardi dell’ambiente  e per il tuo stile di vita anti-inquinamento.  Idea geniale e semplicemente pratica!
E noi come siamo messi?
www.cashmetal.fr


In Italia esiste solo una filiale in provincia di Torino: